Ingredienti:
• 500 g di semola (ideale sarda)
• 100 g di lievito madre rinfrescato (o 15 g di lievito fresco)
• 200 g di acqua
• 1 cucchiaino di sale
difficoltà: facile
persone: 8
preparazione: 20 min
cottura: 10 min

Scopriamo come preparare la spianata sarda fatta in casa con la ricetta originale della Sardegna a base di semola, lievito madre, acqua e sale.

La spianata sarda è un pane tipico dell’isola, tradizionalmente preparato in occasione dei matrimoni e la cui superficie veniva decorata con un timbro di legno (sa pintadera). In tempi recenti, questo pane è stato riscoperto per via della sua versatilità il che l’ha portato a essere definito come una sorta di piadina sarda.

Ci perdoneranno gli abitanti dell’isola se siamo dovuti ricorrere a questo paragone per spiegare ai più la forma e gli utilizzi di questa delizia. La spianata sarda, tipica di Ozieri (Sassari) ma diffusa in tutta la Sardegna, è un pane di forma rotonda del diametro di 15-20 cm e 1 cm di spessore. Si prepara con lo stesso impasto del pane carasau ma a differenza di questo è molto più morbida.

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spianata sarda
spianata sarda

Come preparare la ricetta della spianata sarda

  1. Mescolate la pasta madre già rinfrescata dal giorno prima con 100 ml di acqua e 100 g di farina entrambi presi dal totale e lasciate lievitare 3 ore.
  2. Unite poi la farina e l’acqua in cui avete sciolto il sale e impastate fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo. Non preoccupatevi se dovesse risultare abbastanza tenace, è del tutto normale. Lasciatelo lievitare un’ora coperto.
  3. Suddividete poi il panetto in 8 palline e lasciatele lievitare tra due teli di lino che serviranno a far raggiungere all’impasto la giusta temperatura.
  4. Dopo 3 ore stendete le palline una a una, aiutandovi con un matterello, fino a raggiungere 1/2 cm di spessore. Lasciateli riposare per mezz’ora.
  5. Cuocete il pane a 250°C fino a che non si gonfia come un palloncino. Attendete 30 secondi e giratelo proseguendo la cottura per altri 2-3 minuti. In totale ci vorranno meno di 10 minuti per raggiungere il giusto grado di cottura.
  6. Preparate poi una soluzione con acqua e un pizzico di sale, bagnatevi le mani e passatele sulla superficie esterna del pane. Questo passaggio si chiama imbridadura e serve a renderlo più lucido. Rimettetelo in forno per circa 1 minuto.

Anche noto come pane modde o coccone modde in Barbagia, si mangia in abbinamento a salumi e formaggi (casu e sartizzu come dicono in loco).

Spianata sarda senza lievito madre

Non tutti hanno la fortuna (e la pazienza) di avere il lievito madre. Questa ricetta si può preparare anche con il lievito di birra fresco (ne basteranno 15 grammi) ma il risultato non sarà proprio come vuole la tradizione.

In questo caso scioglietelo nell’acqua (ne serviranno 250 grammi per ottenere il 50% di idratazione previsto dalla ricetta), poi unite la farina e il sale e impastate lasciando lievitare per 3 ore. Formate 8 palline e lasciatele lievitare tra due canovacci di lino per 1 ora. Stendetele con il matterello e dopo ulteriori 30 minuti di riposo procedete con la cottura come da ricetta.

Conservazione

La spianata si mantiene fino a una settimana in un sacchetto a chiusura ermetica.

Origine della spianata sarda

Questo pane tipico sardo affonda le sue origini molto indietro nel tempo. Le prime tracce scritte risalgono al 1774 quando Francesco Cetti parlava di un pane di frumento a forma di focaccia sottilissima. Più avanti, ai primi dell’ ‘800 l’archeologo e studioso di cultura sarda Giovanni Spano parlava della ispianadas sempre in riferimento a un pane tondo e sottile.

Di fatto la spianata sarda nasce dal pane carasau di cui abbiamo detto condividerne l’impasto. A differenza di questo però veniva steso più spesso e cotto a temperature più basse. Pare infatti che venisse infornato proprio una volta terminata la cottura del carasau, senza aggiungere altra legna.

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Pane

ultimo aggiornamento: 17-07-2024


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